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Il cantiere delle emozioni

Finanziato dal progetto “Batti il 5” realizzato insieme alla Fondazione San Gennaro, il “cantiere delle emozioni” apre la collaborazione della Fondazione con la scuola media Benedetto Croce al quartiere dei Vergini.

Il progetto prevede pochi incontri con una base laboratoriale che ha come nucleo centrale la drammatizzazione e la recitazione. Il lavoro è estremamente operativo poiché solo le dinamiche “attive” possono essere portatrici di ulteriori dinamiche per una nascita e uno sviluppo di un testo creativo. Il teatro parte dal corpo e dall’incontro che esso ha con una serie di elementi (voce, movimento, azione tempo ecc.)

Lo sviluppo delle capacità armoniche di un corpo ha bisogno di un avvicendamento nella fase creativa per cui quando si racconta una storia si parte sempre per un viaggio, un viaggio alla scoperta e all’esplorazione delle emozioni, alla ricerca delle cose che ci fanno sentire liberi e che in un certo senso ci accomunano, cominciando dai luoghi che ci circondano per poi arrivare ai luoghi del sogno e dell’utopia realizzabile.

Obiettivi

 L’obiettivo principale del progetto (in termini socio-educativi) è promuovere lo sviluppo di atteggiamenti e valori, quali la tolleranza, la collaborazione, il rispetto e la fiducia; stimolare la creatività e lo sviluppo di una mentalità critica; aiutare il minore nella comunicazione dei propri sentimenti; favorire la capacità relazionale (in particolare gestione del conflitto).

Tale obiettivo è perseguibile a nostro avviso applicando una metodologia trasversale che possa abbattere le resistenze individuali e collettive: il Teatro Educazione come metodica sperimentata ormai in tutta Italia, risponde a quest’esigenza poiché unisce le urgenze educative (i bisogni, le necessità sociali, la partecipazione) e i percorsi creative che sono l’humus ideale dove si possa crescere in una sana prospettiva di cittadinanza attiva e reale.

Il metodo

 La tipologia del lavoro è di destrutturazione di un modo di pensare il teatro per creare o ribadire una metodologia attiva della drammatizzazione poiché solo attraverso questa trasversalità si ottengono risultati adatti per una reale ricaduta.

È il percorso, immaginario ma non troppo, del “recupero emotivo”, riferito alla riscoperta di spazi ideali frettolosamente messi da parte dalle abitudini.

Da questo presupposto tematico il laboratorio si sviluppa in dinamiche che allargano il concetto di recupero emotivo e dei luoghi, riconducendolo ad una spontanea creatività.

Chi e quando

Si tratterà di un laboratorio curricolare per gli alunni delle prime classi medie dell’Istituto: I A, I B, IC, I D, I E, I F.

Da ottobre 2019 ad maggio 2020

Referente

Dirigente scolastico: prof Pasquale Vitiello

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