“Gioco di Classe” Progetto laboratoriale sull’educazione alla diversità I.C Russo-Montale
Perché è così urgente educare alla multiculturalità, al concetto di pace, di identità e differenza? Cosa significa educare alla pace? Cos’è la pace che vogliamo insegnare? Cosa possiamo fare per trasformare la nostra scuola in un luogo di pace? Quali sono i contenuti dell’educazione alle differenze, all’identità, ai diritti umani? Quali sono gli insegnamenti essenziali? E ancora… cosa può fare la scuola per la pace e i diritti umani?
I laboratori sono uno strumento di ricerca volti a favorire l’esperienza sociale e la scoperta dei diritti di ognuno insieme ai relativi doveri e permettono agli studenti di acquisire conoscenze e competenze per godere appieno del diritto di cittadinanza.
Molte le domande intorno a questo argomento, le risposte sono molteplici, e di sicuro difficili da esprimere. Il termine pace indica, in senso psicologico, la pace interiore, uno stato di quiete o tranquillità dell’animo percepita come assenza di disturbo o agitazione.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il nostro progetto prevede infatti di partire dall’idea della pace interiore, attraverso la conoscenza di ciò che ci piace, ciò che è bello, e ci fa stare bene, ma allargandosi, e ponendosi come obiettivo l’idea di multiculturalità come valore universalmente riconosciuto, che sia in grado di superare qualsiasi barriera sociale e/o religiosa ed ogni pregiudizio ideologico.
Il progetto si diramerà in tre laboratori sul concetto di diversità, pace, identità.
BABELE – l’unità è nell’infinita varietà (laboratorio teatrale)
Tuttavia una vera pedagogia della differenza si esprime non certo in prediche e indottrinamenti, né con tecniche di persuasione più o meno sofisticate, ma anzitutto sperimentando quotidianamente la realtà di una scuola come una “comunità di diversi”, che non emargina chi non è “uguale” o chi non è in grado di seguire il ritmo dei migliori.
E’ chiaro che, perché tutto ciò avvenga, è necessario porre come elementi centrali della relazione educativa l’ascolto, il dialogo, la ricerca comune e l’utilizzo di metodologie attive e di tecniche d’animazione in grado di sviluppare le capacità critiche di porsi delle domande, di imparare a mettersi nei panni altrui, di attivare delle reti di discussione, di uscire dagli schemi, di essere creativi e divergenti”
E il linguaggio teatrale diventa molto utile per dar corpo e vita ai progetti e per tradurre idee in concreti percorsi di avvicinamento e conoscenza delle culture dell’umanità.
L’analisi di tali linguaggi dovrebbe ruotare attorno ai seguenti nuclei-chiave:
- didattica
- decentramento dei punti di vista
- pedagogia della decostruzione
- convivialità delle differenze
- antropologia della reciprocità
per poi cogliere i seguenti obiettivi:
- Accrescere il livello di coscienza-conoscenza tra i partecipanti
- Stimolare la creatività.
- Favorire l’autorealizzazione e l’affermazione di se.
- Migliorare le capacità espressive
- Accrescere e affrontare/migliorare il concetto di multiculturalità.
- Sviluppare una conoscenza sull’estetica della bellezza