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La IIIG della Poerio in visita al carcere minorile

La Fondazione ha offerto alla IIIG la possibilità di andare in visita al carcere minorile di Nisida, accompagnata dalla preside Daniela Paparella e dalle loro professoresse.

Il direttore Gianluca Guida ha dato la possibilità ad alcuni ragazzi del carcere di raccontare le loro esperienze e il significato della vita nel carcere per un adolescente.

Travolti da amicizie sbagliate e da “facili” prospettive di guadagni illeciti, Renato e Domenico (due ragazzi oggi al termine di un programma di reinserimento nella società ed in regime di semilibertà) stanno ancora pagando i loro errori nell’ambito della struttura che oggi ospita oltre 50 giovani. Hanno raccontato con incisività ma anche pudore le loro esperienze, trascinati da un branco che trasmette l’apparente forza del gruppo, ma che nasconde le paure di ognuno e la solitudine senza speranza che una vita criminale può solo offrire.

I loro ancora acerbi sogni, non dissimili da quelli dei più giovani interlocutori della IIIG, hanno stimolato tantissime domande di chi voleva non solo capire i loro errori, i loro contesti sociali e familiari, il senso della libertà loro preclusa, ma anche gettare un ponte verso coetanei poco più grandi.

Al ritorno nel pullman che li avrebbe riaccompagnati fuori da questo contesto bellissimo per posizione – gettato su un golfo di Napoli irraggiungibile per i giovani reclusi – negli occhi di tutti c’era la certezza che si sia trattata di una giornata che non si dimenticherà facilmente.

link all’articolo del Corriere del Mezzogiorno

 

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