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Voce del verbo amare

Eco e Narciso sono i protagonisti di una storia d’amore che finisce male. Chissà cosa sarebbe successo se avessero provato a comunicare…
Se uno dei due avesse alzato la voce o lo sguardo…
Se solo avessero saputo ascoltarsi.

La loro storia diventa la nostra quando Narciso si chiude in sé stesso, o quando Eco non riesce a esprimere i suoi sentimenti. Eco e Narciso siamo noi. In questa riscrittura originale, il mito ci fa riflettere sui nostri limiti, sulle parole che non diciamo e quelle di cui non potremmo mai fare a meno. Ci fa pensare che il nostro punto di vista può fare la differenza e che l’amore – quando trova le parole – non lascia mai soli.

Gli alunni della IIF della Poerio hanno reinterpretato il mito di Narciso ed Eco, calandolo nella loro realtà quotidiana, esprimendo i loro pensieri, le loro paure, il loro sentire.

Uno spettacolo, quello presentato giovedì 5 maggio anche ai loro genitori, di grande forza emotiva, di intensa concentrazione.

Un ringraziamento particolare alla loro professoressa Flora Marcolin che, con gli operatori teatrali della Fondazione Salvatore Guadagnuolo e Cristina Morra, hanno saputo estrarre questa gemma dai cuori dei ragazzi.

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