Anche il doposcuola della Fondazione fra i progetti del G124 Renzo Piano
Un laboratorio di idee a Padova, un nuovo spazio all’aperto all’interno della casa circondariale femminile di Rebibbia e la riqualificazione acustica degli spazi del doposcuola della Fondazione Alessandro Pavesi: sono questi i temi su cui sta lavorando il G124, il laboratorio di idee applicate ai luoghi marginali delle nostre città costituito da Renzo Piano, che dal 2013 destina il suo compenso di senatore a vita a borse di studio per giovani architetti per coinvolgerli in azioni di “rammendo delle periferie”: ricucitura fisica, ma anche sociale, di luoghi marginali delle nostre città. Parchi periferici, piazze prive di identità e di qualità urbana, luoghi pubblici cui attribuire un senso: sono alcuni dei luoghi in cui i giovani borsisti hanno concentrato le loro azioni per realizzare piccoli progetti, tutti portatori di valori universali, come espressamente richiesto dall’architetto genovese. «Ciò che facciamo sono delle gocce, ma che portano dentro qualcosa di universale; quelle che hanno funzionato meglio sono quelle che hanno trovato un terreno fertile», ha affermato Piano.
Martedì 16 dicembre si è tenuta una riunione a Palazzo Giustiniani, a Roma, che è servita a fare il punto sui progetti che avanzano, fra cui quello realizzato a Napoli dalle borsiste Francesca Casalino, Sjria Improta, Annamaria Messina e Martina Russo, guidate dai professori della Federico II, Nicola Flora e Daniela Buonanno, che stanno lavorando per rendere confortevoli, anche dal punto di vista termico e acustico, gli spazi del doposcuola della Fondazione Alessandro Pavesi nel complesso dei Cristallini, dove oggi c’è una casa di comunità.
Il progetto è parte di quel fiume in piena di iniziative che ha riscritto il destino del Rione Sanità, ricco di emergenze architettoniche e di luoghi ipogei straordinari, una sorta di enclave fino a pochi anni fa escluso dalla vita cittadina e conosciuto soprattutto per le attività malavitose. Un quartiere che ha saputo costruire il suo riscatto, a partire anche dalla reinvenzione di spazi abbandonati su impulso del visionario e intraprendente don Antonio Loffredo e della Fondazione di Comunità San Gennaro, da lui creata nel 2014.
A rappresentare la Fondazione nell’incontro con Renzo Piano c’era Paola Bader Pavesi.






