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TeatrAle, emozionAle… sperimentAle Percorso di teatro-educazione scuola media Carlo Poerio

La pratica del «far teatro» nella scuola assume una notevole valenza educativa dal momento che tale attività è sostanzialmente di natura antropologica; infatti la crescita e la formazione dell’uomo, sia individuali sia collettive, sono passate storicamente attraverso la conoscenza e la consapevolezza estrapolate dalle rappresentazioni della realtà riprodotte dall’arte teatrale. In quest’ottica appare evidente come il teatro inserito nell’ambiente scolastico non sia fine a se stesso, ma abbia come finalità dichiarata quella di facilitare l’individuo nell’acquisizione di una visione del mondo e della società proprio mediante la pratica della rappresentazione; pertanto l’esperienza teatrale in ambito scolastico assume come obiettivo la formazione della persona e, in particolare, della sua capacità critica. Per assolvere questo compito l’attività teatrale abolisce necessariamente le rigide separazioni tra le diverse materie d’insegnamento e considera l’apprendimento connesso in maniera inscindibile con l’educazione integrale della persona. L’educazione alla teatralità si configura in un progetto che permette di far interagire piani diversi dell’esperienza (il gioco, la narrazione, l’identità, la continuità, il rito, la relazione) e può quindi essere un progetto unitario e unificante che diventa fondamentale per la crescita.

La metodologia

Gli incontri saranno quindi articolati dall’applicazione dall’espressione analogica nel campo visivo, cioè della visione.

E’ il percorso, immaginario ma non troppo, del “recupero emotivo”, riferito alla riscoperta di spazi ideali frettolosamente messi da parte dalle abitudini consumistiche.

Da questo presupposto tematico il laboratorio si sviluppa in dinamiche che allargano il concetto di recupero, riconducendolo ad una spontanea creatività.

Le strategie

IL GIOCO E IL MOVIMENTO
E’ una fase d’inventio, dove il corpo ha bisogno di una socializzazione con sé stesso, ha bisogno di ricreare e ricercare il suo spazio d’azione.

TENUTA DI SCENA
Il corpo appreso tiene la scena, la scena della sua vita, alla ricerca di un modo personale di agire e di far agire.

LA COMUNICAZIONE E I SUOI ELEMENTI
Tutto ciò che viene appreso, agito e espresso dal corpo diventa comunicazione. La parola è solo uno degli elementi comunicativi, esistono ulteriori luoghi di formazione comunicativa.

L’ARTE DELL’IMPROVVISANDO
E’ una tecnica teatrale che permette, attraverso una spontaneità guidata, un modo di esprimersi e quindi di comunicare autentico e profondamente rivelatore di stati dell’emozioni.

IL TOPOS DRAMMATURGICO
E’ il luogo dell’ideale, dove le emozioni si possono trasformare in comportamenti autenticamente veri, cioè dove è permesso solo di essere veri nella finzione teatrale, dove si acquisisce un possesso dell’emozione da narrare, da esprimere e da comunicare totale, un luogo dove tutti possono affermare: “io ho…”.

LA MESSINSCENA
E’ la testimonianza, è la prova del lavoro svolto; non ha nulla di teatrale (nel senso comune del termine), poiché è la foce naturale delle emozioni, delle sensazioni, dei comportamenti, delle reazioni che il corpo, nel suo insieme (voce, testa, movimento, azione), ha avuto nel suo percorso.

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