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Fare volontariato è mettere in gioco se stessi

Aiutare dei bambini delle elementari e dei ragazzini delle medie o dei primi anni di liceo in un doposcuola, può sembrare qualcosa di apparentemente semplice e banale, quante volte ci è capitato di dare una mano ad un nostro cuginetto o ad una sorella minore a svolgere i suoi compiti? Ma fare volontariato è molto diverso, si tratta di mettere in gioco se stessi, di avere la possibilità di imparare noi per primi, molto più di quanto riusciamo a trasmettere ai bambini.

Bambini che si trovano in una realtà sociale difficile, oltre al fatto che molto spesso vivono in un contesto familiare disagiato, possono diventare veri e propri maestri di vita e seppur piccoli, riescono ad insegnarci tanto semplicemente con il loro modo di affezionarsi a te anche dopo poco. Per questi bambini diventi un amico speciale. Quelli che più si affezionano ti chiedono ogni volta se la settimana successiva ci sarai, ti aspettano, per fare i compiti proprio con te al loro fianco: il rapporto che si instaura è di complicità, di confidenza, di amicizia. Forse la prima volta che sono andata al doposcuola Ozanam ho avuto un po’ di timore: una gran confusione, tanti bambini, qualcuno mi prendeva anche in giro perchè non so parlare napoletano, col tempo però ho conquistato la loro fiducia, abbiamo imparato a capirci, a conoscerci e adesso ogni volta che noi ragazzi arriviamo, molti di loro ci vengono incontro e ci abbracciano contenti. Non so il motivo, ma ogni volta che ripercorro la strada che mi porta a casa ho un gran sorriso sulle labbra, forse proprio perchè so che quello che ho appena fatto è importante per ciascuno di loro, ma soprattutto la prima a trarne vantaggio sono io, che sono stanca, ma felice.

Alberta

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